venerdì, aprile 08, 2016

Nuove normalità

Sull’omosessualità, i diritti, i doveri, i limiti, l’etica, si dice tanto. Secondo me, si dice troppo e soprattutto da parte delle persone sbagliate.
A me che sono nerd, quando si parla dell’argomento, vengono subito in mente due serie tv: “The new normal” e “Modern Family”, che hanno il gran pregio di strapparmi sempre un sorriso :-)

The New Normal” è una deliziosa serie composta da un’unica stagione, con protagonista una coppia gay  stabile ed equilibrata che decide di avere un bambino tramite utero in affitto; durante la ricerca della madre surrogata la coppia conosce Goldie, una ragazza con un passato complicato ed un presente… ancora peggio! Goldie ha tutt’altro che una vita equilibrata, ha una figlia (geniale) di 9 anni avuta molto presto ed una madre ossessiva e bigotta a completare il quadretto. Quando accetta di fare da madre surrogata per i due papà, in realtà il rapporto diventa biunivoco, e sono loro due che finiscono per fare a loro volta da famiglia alla ragazza e alla bambina, creando tantissime situazioni comiche ma anche spunti di riflessione che ci fanno chiedere quale sia la vera “normalità” in tutta questa un po’ surreale nuova grande famiglia felice.


Modern family” è, credo, la sit-com più famosa e di successo degli ultimi anni. Racconta le avventure quotidiane di una famiglia allargata della California a partire dal nonno Jay, sposato in seconde nozze con la bellissima colombiana Gloria che ha già un figlio di 9 anni dal primo balordo e assente marito. E ci sono le famiglie dei 2 figli di Jay: il figlio Mitchell, gay, col suo istrionico compagno e la figlia adottiva vietnamita; infine abbiamo la figlia Clare che ha invece una famiglia più "tradizionale", completata da un marito e tre figli. 
La cosa veramente azzeccata della serie è il modo in cui chiunque la guardi può veramente identificarsi in almeno uno dei protagonisti, nonché la scelta del massimo realismo delle situazioni rappresentate.

Mi rendo conto che può sembrare semplicistico suggerire la visione di un programma televisivo a chi non riesce ad accettare nemmeno la realtà che si trova di fronte al proprio naso, però non si sa mai... io uno sguardo lo darei :-)

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