lunedì, aprile 11, 2016

La musica che gira intorno (a me)

Ho letto da qualche parte che la musica che ascoltiamo durante l'adolescenza, poiché è il periodo nel quale si cerca la propria identità, ha una grande influenza nella formazione del carattere.
Ripensandoci, all'epoca ascoltavo le cose più disparate, ma alcuni dischi finivano per avere i solchi, li ascoltavo a ripetizione, li conservavo con cura (li ho con me anche adesso dopo tanti anni), ed imparavo rigorosamente a memoria il contenuto del libretto :)
I miei album-fissazione erano:
  • Jagged Little Pill di A. Morisette
  • The bends dei Radiohead
  • Unplugged in New York dei Nirvana
  • Left of the middle di N.Imbruglia
  • Spice delle Spice Girls (lo so, lo so, non c'è da vantarsene, ma ero gggiovane e fanciulla, ci sta!)
  • Nine lives degli Aerosmith

E poi sono arrivati Samuele Bersani e Daniele Silvestri e mi ci sono praticamente tuffata dentro, senza allontanarmene mai più.

Mi piacevano cose tanto diverse tra loro che mi chiedo spesso se e COME mi abbiano effettivamente cambiata, durante la mia crescita. Anche oggi, quando voglio comunicare con facilità uno stato d'animo, mi affido spesso ad una canzone, e allo stesso tempo ammetto che sentirne una può modificare tutto l'andamento della mia giornata. Troppo volubile? Forse.
Io però mi lascio sempre cullare volentieri dalle note, volando in posti e tempi lontani da me.

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