giovedì, aprile 02, 2009

Vicissitudini ospedaliere

Signore e signori del web, rieccomi qua dopo l'ennesima avventura del 2009, ossia un intervento chirurgico per togliere la colecisti dove avevo SOLTANTO 19 calcoli (quelli della foto) che si dilettavano dall'inizio dell'anno a scatenarmi coliche indescrivibili (non tanto diverse dai dolori del parto, và).
Ma siccome sono sempre la solita rompiscatole, vorrei deliziarvi raccontandovi alcune follie dei miei 5 giorni di permanenza in ospedale...
Premesso che mi sono trovata benissimo sia col chirurgo che mi ha operata, sia per la parte prettamente operatoria, la degenza non è stata decisamente una bella esperienza...
  • La cosa più interessante sono state sicuramente le compagne di stanza. Ma partiamo dall'inizio: mentre facevo l'accettazione, mia madre mi fa: "Miii guarda chi c'è! Questa tizia è anche lei paziente del dott.xxx, e ogni volta tormenta tutti con le sue chiacchiere, speriamo non sia in stanza con te!". E infatti era in stanza con me, e non ha perso un solo secondo della sua permanenza per raccontare a me e alle altre 2 povere vittime della situazione, la storia della sua vita con dovizia di dettagli, nomi, cognomi, indirizzi, situazioni, fidanzamenti, divorzi, lutti, nomi-cose-e-città. L'aspetto positivo almeno c'era, ovvero che la signora era una macchietta vivente e, nei momenti in cui non ci fracassava i neuroni, ci faceva letteralmente sbellicare dalle risate con i suoi aneddoti e il suo italiano a dir poco maccheronico (per esempio le avevano diagnosticato un ACCESSO...).
  • Alla signora di fronte a me non completano la sistemazione del letto perchè in ospedale MANCANO LE FEDERE. Quindi le mettono una traversa in sostituzione e le dicono che se vuole, può portarsele da casa.
  • Il cibo: senza fare troppi lamenti sul "cosa", visto che alla fin fine in ospedale non è che mi aspettassi pasta al forno e polpettone, mi concentrerò solo sulla descrizione della PASTINA. Mi hanno portato una sospetta ciotola di plastica alla temperatura di 2000°c che conteneva, senza alcuna esagerazione, una palla unica enorme composta di stelline, la quale galleggiava placida in un laghetto di acqua marrone, che in teoria doveva essere brodo di lenticchie. No comment.
  • Mi ricoverano il 18 mattina per essere operata il 19 marzo. Bene, la sera del 18 mi dicono che sarò operata si il giorno successivo, ma siccome nelle sale operatorie del padiglione in cui siamo MANCA LA LUCE per problemi tecnici, mi trasferiranno nel palazzo accanto per operarmi lì... ottimo inizio, penso io. o_o
  • L'intervento fila liscio, però nel primo pomeriggio, per l'anestesia, penso bene di vomitare verde alieno, sporco il letto e il pigiama, ma rimango con quelle lenzuola per 3 giorni perchè anche quelle non ci sono. Un inserviente mi spiega serenamente che siccome vengono lavate a temperature alte e con detersivi aggressivi, man mano si usurano però la politica dell'azienda al momento è di non comprarne altre perchè costano troppo. MAH!
Potrei andare avanti ma ve lo risparmio o_o
Non mi lamento assolutamente sul personale medico nè sulle tecniche che secondo me non hanno niente da invidiare agli ospedali del nord, ma signori miei, la degenza e la struttura erano una cosa penosa! Possibile che ci fossero 3 infermieri per un reparto di 45 persone? E che quindi perchè venisse qualcuno al momento del bisogno ci volesse un minimo di 20 minuti? Anche quando una persona della mia stanza all'improvviso dopo l'intervento ha avuto la febbre a 40°?
La mia immensa fiducia nella medicina e nella scienza mi aiuta a pensare comunque positivo, ma a pensare seriamente alla mia esperienza degli scorsi giorni c'è da mettersi le mani nei capelli...

Coraggio, ce la possiamo fare! :-D

2 commenti:

  1. ehhhhhh come ti capisco.. il problema è che come sempre ci sono "i tagli" al personale, "i tagli" alle strutture, "i tagli" ai turni, insomma CI SONO I TAGLI!!!!! tu pensa che quando ho trascorso un mese in ospedale reparto ortopedia e non da paziente premesso, mi hanno dovuto dare le pastiglie per il mal di stomaco che mi venne a forza di mangiare lo stesso cibo degli ammalati, mi hanno dato la terapia per una sospetta scabbia mia (certa per il malato in questione che stavo assistendo) e chi più ne ha più ne metta . . è un male comune purtroppo :(

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